domenica 14 maggio 2017

Fatima: perché andarci?

Papa Francesco è andato a Fatima a canonizzare i veggenti. C'è chi ha messo giustamente in rilievo come il papa abbia di fatto sorvolato sul messaggio di Fatima, cioè la necessità della conversione e la realtà dell'inferno, per propagandare la nuova versione del cattolicesimo di cui si fa promotore.
In realtà non è una visione tanto nuova, si tratta di una forma involgarita di luteranesimo, probabilmente in voga in sudamerica, dove mi dicono ci sia un proliferare di sette e chiesuole che si ispirano alla Riforma dellEuropa settentrionale, ma dalla teologia piuttosto incerta.

Vorrei soffermarmi sul linguaggio che utilizza il papa.

Nell'immancabile intervista sull'aereo, in cui il papa dà il meglio di se, i pastorelli non sono più veggenti ma "comunicatori"

"Fatima è un messaggio di pace portato all’umanità da tre grandi comunicatori che avevano meno di 13 anni."
 
Che cosa è un comunicatore? E' uno che parla, che dice quello che pensa. I pastorelli non sono veggenti, cioè latori di un messaggio soprannaturale, pur se esposto in termini"naturali", ma dei comunicatori che vogliono dare un messaggio, un consiglio per l'acquisto.  Il messaggio ce lo confeziona il papa:  non la conversione dei popoli, ma la pace. Ogni popolo si tenga il proprio idolo, il proprio profeta impostore o il proprio nulla, ma in concordia. Anzi, il papa ci informa che un ateo gli ha detto che i cristiani non amano abbastanza i musulmani:

"Prima di imbarcarmi sul volo da Roma ho ricevuto degli scienziati di varie religioni che partecipavano a un convegno all’osservatorio vaticano. Un ateo, senza dirmi da che Paese veniva, mi ha salutato così: “Io sono ateo! Le chiedo un favore: dica ai cristiani che amino di più i musulmani”. Questo è un messaggio di pace!».

Ma che senso ha? il papa dice ai cattolici che un ateo gli ha detto  che bisogna amare di piùi musulmani? Il fatto di essere ateo rende lo scienziato più autorevole? Se l'ateo avesse detto, come dovrebbe fare in onestà, che Dio non esiste, allora dovremmo smettere di credere?

Inoltre da un punto di vista cristiano, amare un musulmano significa annunciargli il vangelo e liberarlo dalla sottomissione al Corano e dall'imitazione dello pseudoprofeta Maometto, il cui esempio comporta fra l'altro la persecuzione dei cristiani, come autorevolmente ci insegna la facoltà di Al Azhar, che ha sentenziato che chi si converte al cristianesimo va ucciso, e il cui rettore il papa non manca di esaltare e sbaciucchiare. Ma il papa si guarda bene dal parlare di annuncio del vangelo, anzi per lui il proselitismo è male. 

Infine sulla misericordia, il papa, in occasione della sua omelia a Fatima,  la oppone alla giustizia, in puro stile luterano:



«Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio – ha ricordato il Pontefice - e, comunque, il giudizio di Dio sarà sempre fatto alla luce della sua misericordia. Ovviamente la misericordia di Dio non nega la giustizia, perché Gesù ha preso su di sé le conseguenze del nostro peccato insieme al dovuto castigo. Egli non negò il peccato, ma ha pagato per noi sulla croce». Ecco perché «siamo liberi dai nostri peccati» e «mettiamo da parte ogni forma di paura e timore, perché non si addice a chi è amato».

In conclusione, se il papa non crede a Fatima, perché ci è andato? per il bagno di folla? Dei cattolici gli piace solo il numero?
Se pensa che i luterani abbiano ragione, perché non si fa luterano fino in fondo, e rinuncia al papato? Vuole la botte piena e la moglie ubriaca?

Io trovo che il suo più grosso problema sia la mancanza di onestà intellettuale.

1 commento:

  1. Viste le dichiarazioni che ha rilasciato dopo la visita a Fatima, penso che ci sia andato per "normalizzare" la situazione. Ossia, rendere Fatima in linea con la sua agenda politica: ciò che resta di questo viaggio è questa impressione.

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